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Genova e genovesi, un mondo unico da visitare

Se c’è una cosa che caratterizza i genovesi, oltre alla loro indiscussa passione per il calcio e per le “sfide” culinarie con altre città italiane, è sicuramente il loro carattere unico. I genovesi sono come le onde del mare che bagnano il loro lungomare: forti, ma anche un po’ ruvidi. Ma non temete, perché dietro quella scorza spessa si nasconde un cuore d’oro, o meglio, di cioccolato fondente.

I genovesi sono noti per la loro ironia pungente, che scorre nelle loro vene come il pesto nel mortaio. Sono maestri nel prendere in giro se stessi e gli altri, e non c’è nulla di meglio di un’amichevole “stoccata” tra di loro per dimostrare affetto. Non fatevi spaventare se vi sentite presi di mira da una battuta tagliente, è solo il modo dei genovesi per farvi sentire parte della loro cerchia ristretta.

 

La focaccia, per i genovesi, è come una religione. È il loro pane quotidiano, e probabilmente il motivo per cui sono così affezionati alla forma fisica delle montagne che li circondano: hanno bisogno di scalare quelle ripide salite per bruciare le calorie accumulate dal consumo smodato di focaccia. E, parlando di cibo, non dimentichiamoci del famoso “aperitivo genovese”, un’arte che i genovesi padroneggiano come pochi altri. Preparatevi a essere travolti da una selezione infinita di stuzzichini, mentre i genovesi si gustano un bicchiere di bianchetta con un’espressione di gioia mista a sospetto.

Ma c’è un’altro aspetto che rende i genovesi davvero speciali: la loro dedizione alla famiglia. Per loro, la famiglia è sacra come il rituale di preparazione della vera lasagna alla genovese. I legami familiari sono profondi e duraturi, e spesso ritroverete un intero clan riunito intorno a una tavola imbandita, pronti a discutere animatamente di politica, calcio o delle ultime pettegolezzi di quartiere.

 

Quindi, se visitate Genova, non lasciatevi ingannare dal primo impatto ruvido dei genovesi. Dietro le loro smorfie e il loro dialetto incomprensibile per gli estranei, troverete un popolo caloroso, affettuoso e con un cuore grosso quanto un gigantesco panettone.

Siete pronti a immergervi nell’atmosfera di Genova? Allora preparatevi a gustare un buon piatto di pasta al pesto, mentre vi scambiate battute sarcastiche con un genovese di fronte a una focaccia fumante. E ricordate, se un genovese vi chiama “sciagurato” o “poveraccio”, è solo la sua strana ma affettuosa versione del “ti voglio bene”.