GENOVA, 23 febbraio 2024 – Atteso, incerto fino all’ultimo a causa degli scontri avvenuti nel pomeriggio, combattuto più fuori dallo stadio che in campo: alla fine il derby della Lanterna si è concluso sullo 0-0 ed ha emozionato ben poco. La notizia migliore viene dalla cronaca: durante il match non si sono verificati incidenti, ed anzi le due tifoserie hanno tenuto un comportamento impeccabile sugli spalti. In campo invece le squadre non hanno quasi giocato, men che meno divertito. Esordio promettente di Cassano, in campo dal 30′ della ripresa.
BUON INIZIO SAMP – Nella Samp l’unica novità al via è l’inserimento di Delvecchio al posto di Sammarco, nel Genoa di offensivo c’è solo il modulo, con Di Vaio e Borriello schierati là davanti e Rossi a sdoppiarsi fra fase difensiva e offensiva. Ma la condotta in realtà è assai prudente, un po’ per scelta, un po’ perché la Samp parte a razzo e schiaccia il Genoa dalla trequarti in giù. Pieri e Zenoni spingono senza sosta, altissimi, ma è tutta la Samp a esercitare un pressing che rischia di asfissiare i “cugini”. Montella spazia su tutto il fronte d’attacco, Bellucci svaria leggermente arretrato, Delvecchio dà manforte (suo è il tiro più insidioso, al 34′, col pallone che sfiora il palo alla destra di Rubinho). Insomma, l’attacco doriano non dà punti di riferimento, il centrocampo non lascia respirare quello rossoblu e il ritmo di gara shakera quel che resta del Genoa. Ma la superiorità doriana non dura in eterno: col passare dei minuti i blucerchiati rallentano, Montella perde vivacità, il Genoa non lievita ma almeno trova qualche spazio in più. I molti falli spezzettano la gara, mentre dagli spalti piovono solo incitamenti e applausi. Il peggio sembra passato.
CARTA SCULLI – Nella ripresa, dopo 5 minuti, Gasperini prova la carta Sculli (per Milanetto), al 12′ anche Leon viene gettato nella mischia, al posto di Di Vaio. Ma il cambio in corsa non dà i frutti sperati da Gasperini, e il Genoa continua a macinare calcio compassato e inefficace. Neanche la Samp riesce a cambiare marcia, e dunque la gara rotola verso una conclusione quanto mai scontata. Al 21′ Bellucci non evita l’impatto col volto di Rubinho, proteso in tuffo e in anticipo sul pallone: il portiere deve uscire in barella. Al 27′ Montella è in tempo per un incontro ravvicinato con scarpi, che però lo ferma in extremis. Poi è Mazzarri a cercare il colpo di coda finale, e alla mezz’ora manda in campo Cassano al posto di un risentito Montella. Parte con promettente piglio autoritario il barese, ma un quarto d’ora è poco per avvitarsi alla partita. Non calano i falli (sette ammoniti), non migliora lo spettacolo: lo 0-0 finale è risultato inevitabile. Anche se al 50′ serve un miracolo di Coppola per fermare un tocco a botta sicura di Delvecchio.